Carissime, devo comunicarvi purtroppo la sospensione delle attività del Centro Anti-violenza ” A.U.R.O.R.A.” presso il Centro Donna del Comune di Napoli a partire da domani 18 giugno. Probabilmente molte di voi non sanno che il Centro Anti-violenza del Comune di Napoli, che sarebbe meglio definire “nel” Comune di Napoli, non riceve finanziamenti dal marzo 2009.
Nulla è stato corrisposto né per le spese di gestione e di funzionamento che assommano a circa 2000 euro all’anno e che durante tutto questo periodo sono state a totale carico dell’ Associazione “Arci-donna Napoli”, né tanto meno per un compenso, sia pure minimo e parziale, (come del resto negli anni precedenti al 2009) alle operatrici dell’ascolto e alle psicologhe.
Abbiamo tollerato finora questa situazione e svolto attività di volontariato per non privare le donne di Napoli e provincia di un servizio così importante e nodale per la Rete degli operatori dell’antiviolenza, ma non possiamo continuare ad avallare una così palese e grave mancanza di assunzione di responsabilità da parte dell’amministrazione comunale. Ci era stato promesso che nell’avviso pubblico di gara per la Casa di Accoglienza ” Fiorinda”, di prossima uscita, ci sarebbe stato anche un lotto per l’appalto del servizio del CAV per l’irrisoria somma di 20000 euro in sei mesi. Ma nemmeno questa promessa è stata mantenuta!
Abbiamo scritto all’assessora Tommasielli rappresentando la prospettiva della prossima chiusura del Centro e chiedendole un incontro urgente, ma finora, a distanza di una settimana, non ci è arrivata nessuna risposta ufficiale.
I Centri Antiviolenza, secondo le linee guida internazionali, devono essere gestiti da associazioni femminili e con personale femminile per una ragione squisitamente politica: perché alla base del maltrattamento e della violenza maschile sulle donne c’è la disparità di potere tra i sessi. Le donne maltrattate hanno quindi bisogno di confidarsi e soprattutto di “rispecchiarsi” in altre donne che al di là dell’empatia, sappiano anche comunicare il senso dell’autoconsapevolezza e dell’empowerment, affinché possano trarne incoraggiamento nel perseguire il ritrovamento della loro autostima e nel considerare non più tollerabili atteggiamenti svilenti e mortificanti della loro dignità.
Ebbene, come possono le operatrici del Centro continuare a trasmettere questa consapevolezza quando il loro stesso lavoro è sistematicamente oggetto di sottovalutazione o peggio, considerato come un servizio dovuto e scontato, così come tanti uomini danno per dovuto e scontato il lavoro di cura che le donne svolgono in famiglia?
Le operatrici del Centro hanno deciso di alzare la testa e di attuare uno sciopero bianco fino a quando non verranno presi da questa Amministrazione impegni seri e concreti. Pertanto andranno al Centro Antiviolenza ma solo per comunicare alle utenti le motivazioni della protesta, chiedendo la loro solidarietà.
Hanno inoltre una lettera aperta all’assessora Tommasielli che vi allego.
Se condividete le motivazioni della protesta, potete aderire alla petizione inviando all’assessorato alle Pari Opportunità la vostra solidarietà attraverso un fax al numero 0817944150 o attraverso una mail a assessorato.pariopportunita@comune.napoli.it.
Da 15 anni a questa parte abbiamo assicurato alle donne di Napoli e provincia un servizio sia qualitativo che quantitativo di alto livello. Non possiamo assistere al rischio di una progressiva dequalificazione dell ‘intervento di contrasto alla violenza senza lanciare un grido di allarme e senza metterne a parte le donne e le associazioni che in questi anni hanno costruito con noi un rapporto di collaborazione e hanno lottato insieme a noi per salvaguardare i diritti di cittadinanza delle donne.
Clara Pappalardo