Da parecchi anni Scampia si è caratterizzata per alcune manifestazioni annuali che vedono la presenza sia di cittadini e di realtà associative del territorio che di molte realtà provenienti da altre località. Tanto per citare alcune di queste manifestazioni, ricordiamo, il “Carnevale del Gridas”, “Libera in gol”, il “Mediterraneo Antirazzista”.
Proprio quest’ultima manifestazione, che si organizza tra la fine di giugno e gli inizi di luglio di ogni anno, consiste in tre giorni in cui ragazze e ragazzi, adolescenti e adulti vengono impegnati in attività sportive in cui prevalgono i concetti di rispetto, lealtà, inclusione e tolleranza. Tre giorni durante i quali i partecipanti fanno pratica attiva della nonviolenza quale stile di vita quotidiano.
La Rete Pangea
Sulla scorta delle tante esperienze associative del territorio, alcuni anni fa, pensammo ad un percorso di formazione alla nonviolenza duraturo e diffuso e per tale scopo fu costituita la “rete Pangea”, composta non solo da molte delle Associazioni presenti sul territorio ma anche dalle scuole, le superiori in prima istanza e le scuole primarie, poi. Era l’anno 2015 e ci impegnammo a presentare nelle scuole del territorio, la vita e l’esperienza di diversi testimoni della nonviolenza dei vari continenti. Le nostre presentazioni colpirono talmente tanto che gli studenti del gruppo “Dignità e bellezza” dell’Istituto Attilio Romanò, tradussero il termine Pangea, in un’azione pratica con un murale, che con il linguaggio partenopeo diventò “Simme tutt’uno!”, mutuando il verso di una canzone di Enzo Avitabile.
La Rete Pangea, assieme ad una rete di scuole, di associazioni e di cittadini attivi, allora, concepì il Progetto Pangea l’idea di riqualificare dal basso uno spazio urbano del territorio di Scampia ma che potesse essere anche una audace dichiarazione sul potere della comunità, dell’arte, e dell’educazione nella trasformazione sociale e del territorio. L’idea stessa di convertire un’area di circa 4000 mq precedentemente trascurata e utilizzata come discarica abusiva, in un giardino rigoglioso, rappresentava, in quel momento, un ambizioso tentativo di riscrivere ancora una volta la storia del quartiere Scampia. Non solo un progetto ambientale, ma un esperimento sociale, mirato a riconciliare la comunità con il suo ambiente e con se stessa. Individuate al Largo Battaglia alcune aiuole brulle, quasi delle discariche, avanzammo la prospettiva di recuperare quello spazio “vuoto” e nacque così il progetto del “Giardino dei Cinque Continenti e della Nonviolenza”.
Nasce il Progetto Pangea
Nel 2016 si realizzò un protocollo d’intesa con il Comune di Napoli e ad ogni associazione venne affidata un’aiuola, nel nostro progetto, un continente. Ad ogni associazione del territorio fu affidata un “continente” e tutte cominciarono alacremente i lavori di sistemazione, grazie alla collaborazione di tanti fantastici volontari. Alla nostra Associazione fu affidata l’aiuola dell’Asia e cominciammo a lavorare alla bonifica del territorio e successivamente alla piantumazione di alberi e arbusti tipici di quel continente.
Il contesto Sociale e Culturale
Scampia, spesso etichettata come un simbolo forte di difficoltà urbana, offre in realtà un terreno fertile per progetti innovativi come il Progetto Pangea. Un quartiere, il nostro, caratterizzato da una forte presenza di giovani e da una significativa diversità culturale, e che presenta sia sfide che opportunità, uniche. La necessità di spazi verdi, aree di incontro e opportunità educative è particolarmente sentita qui, dove la comunità è stata a lungo marginalizzata.
La visione
Il Progetto Pangea, nella nostra visione, non è soltanto un intervento ecologico, ma anche un catalizzatore sociale, mirato a rivitalizzare il quartiere e a promuovere un senso di appartenenza e identità comunitaria. Il nome stesso del progetto, Pangea, evoca l’immagine di un supercontinente unico che, in un tempo remotissimo, riuniva in se gli attuali 5 continenti, e lo si è voluto usare per simboleggiare l’unità e la connessione tra persone di origini diverse e diverse storie e da associazioni con diverse finalità ma tutte con un solo scopo. Scampia come Pangea, quindi, a voler significare la necessità di “fare rete”, di stare insieme, per volere e potere intraprendere progetti interessanti e duraturi. La strategia adottata nel Progetto Pangea riflette un approccio globale alla riqualificazione urbana, invece di limitarsi a interventi estetici o infrastrutturali, ci si immerge nelle dinamiche sociali, culturali ed educative della comunità. Un approccio multidisciplinare che si manifesta nella collaborazione tra diverse entità: scuole, associazioni locali, artisti, e residenti, ciascuno portando un proprio contributo unico e prezioso.
In questo contesto, il Progetto Pangea diventa un laboratorio vivente di prassi civiche e ambientali, di educazione alla nonviolenza e di creatività artistica. Le attività e le iniziative sviluppate nel quadro del progetto non solo arricchiscono l’ambiente fisico, ma anche il tessuto sociale e culturale del quartiere.
Scampia e il Progetto Pangea
L’introduzione del Progetto Pangea a Scampia, ha rappresentato e rappresenta un brillante esempio di come la comunità possa riscattare e trasformare il proprio ambiente, creando non solo un giardino, ma anche un simbolo di unità, speranza e resilienza dove c’era il nulla. Il progetto evidenzia l’importanza del coinvolgimento attivo dei cittadini nella creazione di spazi urbani che riflettano i loro bisogni e le loro aspirazioni, fungendo da modello per altre iniziative di riqualificazione urbana.
Il Progetto Pangea è cominciato con una visione chiara e una pianificazione strategica, l’obiettivo era quello di trasformare uno spazio trascurato in un giardino rigoglioso che riflettesse la diversità e la ricchezza culturale del quartiere. Questo processo ha richiesto non solo una pianificazione meticolosa in termini di design del paesaggio e di selezione delle piante, ma anche un impegno nel coinvolgere attivamente la comunità locale.
La fase iniziale si è concentrata sulla bonifica dell’area, rimuovendo rifiuti e detriti per creare uno spazio adatto alla coltivazione. Le associazioni locali, insieme agli studenti, hanno collaborato per pulire l’area, dando il via al processo di trasformazione. Questo lavoro iniziale non è stato soltanto fisico e manuale, ma anche simbolico, segnando l’inizio di una nuova era per il quartiere di Scampia.
Una delle pietre miliari del Progetto Pangea è stato il suo approccio inclusivo, che ha coinvolto attivamente scuole, associazioni e residenti del quartiere. Le scuole hanno avuto un ruolo cruciale, con gli studenti che hanno partecipato alla selezione delle piante ed alla cura delle aiuole ed ha creato, nei giovani, un senso di appartenenza e responsabilità, incoraggiandoli a prendersi cura del loro ambiente.
Le associazioni locali hanno fornito supporto e risorse, aiutando nella gestione quotidiana del giardino. Il loro contributo ha garantito che il Progetto si mantenesse radicato nelle esigenze e nelle aspirazioni della comunità locale. La collaborazione tra scuole e associazioni ha creato una rete di supporto solida, essenziale per la sostenibilità a lungo termine del progetto.
Il Giardino dei Cinque Continenti e della Nonviolenza non è solo un’area verde, ma un luogo di apprendimento e di scambio culturale. Ogni aiuola, dedicata a un continente diverso, ospita piante e fiori caratteristici di quelle regioni, trasformando il giardino in un museo vivente della biodiversità mondiale. Inoltre, ogni aiuola è stata dedicata a personaggi storici legati alla nonviolenza, offrendo agli studenti e ai visitatori l’opportunità di riflettere sui valori di pace e solidarietà. La struttura del Giardino promuove un apprendimento esperienziale, dove gli studenti possono toccare, sentire e vedere la diversità del nostro pianeta. Un approccio pedagogico che ha reso il Progetto Pangea un esempio eccezionale di educazione ambientale e culturale, che va ben oltre la didattica tradizionale.
L’integrazione dell’arte, nel Progetto Pangea, ha aggiunto una dimensione culturale significativa con murales e sculture create da artisti locali e studenti, che non solo abbelliscono lo spazio ma fungono anche da potenti mezzi di comunicazione. Queste opere artistiche rappresentano storie, ideali e speranze, rendendo il Giardino dei Cinque Continenti e della Nonviolenza un punto di riferimento culturale per tutto il quartiere.
Il cammino del Progetto Pangea
Il cammino del Progetto Pangea non è stato esente da ostacoli, anzi, la trasformazione di un’area urbana degradata in un giardino rigoglioso si è scontrata con numerose sfide pratiche, ambientali e sociali.
- La prima grande sfida è stata la bonifica dell’area. Rimuovere i rifiuti e i detriti per preparare il terreno alla coltivazione ha richiesto un notevole sforzo fisico e organizzativo.
- Le condizioni climatiche e ambientali hanno rappresentato un’altra sfida significativa. La siccità estiva e gli inverni rigidi hanno messo a dura prova la sopravvivenza delle piante. La risposta della comunità a queste sfide è stata esemplare. Iniziative quali il trasporto dei secchi d’acqua prima dell’allacciamento idrico hanno dimostrato, laddove c’è ne fosse bisogno, la determinazione e la creatività nel superare ogni ostacolo.
- La pandemia di COVID-19 portò nuove sfide, imponendo restrizioni che limitavano le interazioni fisiche e gli eventi comunitari. Tuttavia, la Rete Pangea ha risposto in modo innovativo, utilizzando piattaforme digitali per incontri e formazione, mantenendo così viva la connessione tra i membri della comunità nonostante la distanza.
- Il Progetto ha dovuto affrontare anche atti di vandalismo e sfide legate alla manutenzione del giardino. Nonostante questi episodi, la capacità e la determinazione della comunità hanno permesso di ripristinare e migliorare continuamente lo spazio. L’adozione di strategie di manutenzione condivisa e la creazione di un senso di responsabilità collettiva hanno garantito la cura e la protezione del Giardino.
In risposta a queste sfide, la rete di associazioni, volontari e studenti ha dimostrato una straordinaria capacità di adattamento e innovazione. La collaborazione tra diversi attori ha svolto un ruolo chiave nel superare gli ostacoli, mostrando come la forza di una comunità unita possa trasformare le sfide in opportunità di crescita e apprendimento.
Il Progetto Pangea di Scampia non è solo un esempio di riqualificazione urbana ma un modello di trasformazione sociale. L’area, un tempo simbolo di degrado, è diventata un luogo di incontro, apprendimento e riflessione. Gli spazi verdi non solo migliorano la qualità dell’aria e riducono l’inquinamento urbano, ma fungono anche da luoghi di socializzazione e attività comunitarie, contribuendo significativamente alla salute fisica e mentale dei residenti.
La presenza del Giardino ha innescato un cambiamento nella percezione del quartiere, mostrando che anche aree storicamente trascurate possono essere trasformate in spazi belli e funzionali, con un effetto positivo sulla comunità locale, aumentando il senso di orgoglio e appartenenza. Il Giardino dei Cinque Continenti e della Nonviolenza nel corso di questi anni si è arricchito di alcune strutture artistiche create dal Centro Diurno di Salute Mentale di Scampia “Gatta blu”, e soprattutto, dalla raffigurazione dei volti dei testimoni della nonviolenza, scelti dagli studenti delle scuole, e raffigurati in splendidi murales che fanno da corona al Giardino di Largo Battaglia.
In questi anni il Giardino dei Cinque Continenti e della Nonviolenza è diventato il terminale di molti eventi che si organizzano a Scampia ed altrove e, in questi anni, è stato visitato da migliaia di giovani provenienti da scuole e università, dagli scout, da Libera, da oratori parrocchiali da tutta l’Italia, ma anche da ospiti provenienti da qualche paese straniero.
Nella nostra aiuola, il Continente Asia che abbiamo in adozione, il 2 ottobre 2022 è stato piantumato un piccolo Kaky, dono dell’Associazione Nagasaki – Brescia Kaky Tree Project – Europe: un alberello segno di speranza per un mondo di pace, ricavato dal seme del Kaky che ha resistito alla bomba atomica di Nagasaki. Per rimarcare lo spirito e le finalità della nostra associazione, in un angolo c’è l’installazione della sedia del posto occupato, dedicata a tutte le vittime di femminicidio.
Progetto Pangea: riconoscimenti
Il Progetto Pangea, nel tempo, ha ricevuto riconoscimenti e premi che hanno evidenziato il suo intrinseco valore e la sua efficacia. Uno dei premi più significativi è stato il GreenCare per la categoria “Alla ricerca del verde perduto, che ha premiato il Progetto per il suo approccio innovativo alla riqualificazione urbana ed alla promozione della nonviolenza attraverso l’educazione ambientale.
Questi riconoscimenti hanno non solo fornito un sostegno finanziario ed una visibilità al Progetto stesso, ma hanno anche sottolineato l’importanza delle iniziative di base nella creazione di spazi urbani più verdi e sostenibili. Al punto che uno degli impatti più significativi è stato nel campo dell’educazione e della cultura. Il Progetto Pangea ha fornito agli studenti e ai residenti un ambiente unico per l’apprendimento pratico e l’interazione con la natura. Le attività educative legate al Giardino hanno incoraggiato una maggiore consapevolezza ambientale e hanno promosso valori di sostenibilità e rispetto per la natura.
Le collaborazioni artistiche e culturali all’interno del Giardino dei Cinque Continenti e della Nonviolenza hanno arricchito l’esperienza educativa, offrendo a giovani e adulti l’opportunità di esplorare diverse forme di espressione e di apprendere storie e culture diverse. Un laboratorio vivente, quindi, dove l’educazione si intreccia con l’arte e la cultura, creando un ambiente stimolante e inclusivo.
Una delle lezioni più importanti che emerge dal Progetto Pangea è l’importanza dell’integrazione dell’arte e dell’educazione nel processo di riqualificazione urbana. Mostrando come l’arte e l’educazione possono essere potenti strumenti per trasmettere messaggi di pace, nonviolenza e sostenibilità ambientale, rendendo l’apprendimento più dinamico e coinvolgente.
L’impatto del Progetto Pangea, è andato ben oltre i confini fisici del Giardino, creando un modello replicabile per altre comunità che vogliano affrontare sfide simili, dimostrando come la collaborazione e la creatività possano portare a soluzioni sostenibili ed a lungo termine. Il successo del Progetto ha ispirato altre iniziative, in tutto il quartiere e oltre, evidenziando il potenziale delle aree urbane per diventare spazi verdi, vivaci e inclusivi.
Guardando al futuro, il Progetto Pangea rimane un punto di riferimento per Scampia ed un esempio di come la cura dell’ambiente e la collaborazione comunitaria possano essere motori di cambiamento sociale e culturale. Oggi, continua a servire come luogo di incontro, apprendimento ed ispirazione, non solo per i residenti del quartiere, ma anche per tutti coloro che cercano di creare un impatto positivo nelle loro comunità.
In conclusione, il Progetto Pangea rappresenta una storia di trasformazione e speranza, attraverso la collaborazione, l’impegno e la creatività. Un’area urbana trascurata è stata trasformata in un giardino rigoglioso che incarna i valori di unità, educazione, sostenibilità e nonviolenza.
Il Progetto Pangea è un faro di ispirazione ed un modello per iniziative simili da poter realizzare in tutto il mondo