LA FORZA DELLE DONNE
di Giusi Fasano
Dopo il tragico crollo in una delle Vele, si torna a parlare del quartiere napoletano. Dove il volontariato femminile è il cuore pulsante del fare. Grazie a quelle come Patrizia.
«QUESTO QUARTIERE HA DUE FACCE, ma mi fa arrabbiare chi si focalizza soltanto sulla parte problematica. Scampia è altro, è qualcosa di eccezionale. C’è un parco bellissimo, giardini, il campo di pallone, la pista di pattinaggio… C’è tanta bellezza, c’è umanità, c’è sorellanza. Il progetto delle Vele aveva una destinazione urbanistica che poi è stata travisata: dopo il terremoto del 1980 la fame di case e le occupazioni hanno trasformato quei palazzi in case parcheggio. Ma ripeto: Scampia è molto più di questo. Per me è stato ed è ancora un progetto di vita».
È appassionata, Patrizia Palumbo, mentre parla della sua Scampia, il luogo dov’è arrivata sposandosi, nel 1977, perché lo scelse, appunto, per farne il suo progetto di vita. In 46 anni mai una volta che abbia pensato di andarsene. Al contrario: moltiplica nel tempo legami e radici, e la sua associazione, Dream Team Donne in Rete, nata nel 2009, è diventato il cuore pulsante del fare. Per il bene della comunità ma, in particolare, per il bene delle donne che vivono in quell’angolo di mondo.
EMPOWERMENT E CALCIO
Patrizia, oggi 71enne, madre di due figli ormai grandi, ha seguito con sgomento la storia della tragedia accaduta nei giorni scorsi alle famose Vele di Scampia, il complesso residenziale che prende il nome romantico dalla forma dei palazzi. Il ballatoio di una Vela che cede, i morti, i feriti, il caos. Patrizia non era a Napoli. «Ho coordinato tutto da fuori, per far arrivare gli aiuti», ci dice. Aiuti dalla Dream Team che lei presiede, ma anche dalla rete infinita di associazioni che lavorano accanto a lei e sul territorio di Scampia giorno e notte: un reticolo fitto di gente che (quasi sempre da volontaria) si da un gran da fare contro il degrado sociale e ambientale, contro la violenza, per promuovere cultura, benessere, sport, formazione professionale…
La prima volta che Patrizia Palumbo mise i panni della volontaria per aiutare la gente del quartiere fu nel 1990, con i gesuiti. Con il tempo le singole buone azioni diventano una montagna di progetti: iniziative per favorire la lettura per i bambini, per l’empowerment delle donne, poi i corsi per la formazione professionale, lo sport per gli adolescenti, cinema, cultura, convegni, ambiente, antirazzismo.
Nel 2013 l’apertura di un centro antiviolenza, nel 2014 una squadra di calcio femminile, la Dream Team Arci Scampia.
IL BENE GENERA BENE
«C’è sudore e sangue», ci dice. «Noi abbiamo cominciato dall’empowerment per le donne, ma poi ci arrivavano le storie di violenza e non potevamo far finta di non sentirle». Oggi il focus di Dream Team è sulla violenza di genere ma la presidente dell’associazione ha mille occhi e non si volta mai dall’altra parte quando arriva una richiesta d’aiuto dal territorio.
«Abbiamo una rete di una trentina di associazioni che operano assieme a noi», racconta con un certo orgoglio. Gente che investe il suo tempo e la sua energia, dal caffè letterario all’iniziativa sulla tutela ambientale. Lei, Patrizia, dice che delle volte «un po’ di scoramento ti viene perché si fa fatica e ti mancano le forze», ma poi le basta vedere le ragazze che ha aiutato e che tornano a dare una mano da avvocate, assi- stenti sociali, educatrici. E come per magia la fatica svanisce.
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