Condividiamo con entusiasmo l’articolo apparso su Dodici Magazine a firma di Giulia Favignano, dedicato alla nostra associazione.
Basta poco per capire la passione e l’entusiasmo che animano l’impegno di Patrizia Palumbo, presidente dell’associazione Dream Team di Scampia, e del suo gruppo di collaboratrici. Così come basta poco per capire che dietro quel lavoro c’è un amore incondizionato per il proprio territorio.
In un ufficio di pochi metri quadrati all’interno di un edificio della piazza Telematica di Scampia – che non a caso è il primo progetto pilota urbano europeo di spazio pubblico contemporaneo di socializzazione e condivisione delle risorse a livello locale e delle nuove forme di interattività – prendono forma le idee e l’impegno di questo prezioso presidio territoriale.
Era il 27 gennaio del 2009 quando nasce l’Associazione Dream team – Donne in Rete, una rete di associazioni e cooperative – che operano nel settore del volontariato, della cultura, dell’ambiente e dei servizi, della formazione e dello sviluppo territoriale – e di socie ordinarie. Nasce allo scopo di rappresentare gli interessi e i bisogni delle donne, nonché di quei soggetti senza rappresentanza e senza voce a loro legati da relazioni fiduciarie, di cura e di sostegno personale ed economico quali i bambini, i minori, gli anziani, le persone con disabilità, i lavoratori, dipendenti o autonomi, dentro e fuori la legalità, i disoccupati, gli immigrati, i cassaintegrati, i tossicodipendenti, gli alcolisti, i detenuti.
E nasce come sportello di accoglienza, di ascolto e accompagnamento psicologico e legale, orientamento al lavoro. “Il cuore del nostro territorio è la donna – sottolinea la presidente Patrizia Palumbo –. E quindi il nostro obiettivo è valorizzare il Capitale Sociale Femminile di aree urbane in particolari condizioni di degrado sociale e ambientale, affinché ricevano la forza e la professionalità per essere, a pieno titolo, protagoniste di processi e progetti di ri-generazione e rilancio culturale, economico e sociale dei propri territori”.
Sede territoriale di uno sportello antiviolenza, il 13 marzo 2013 Dream Team aderisce al protocollo d’intesa tra i componenti del tavolo inter-istituzionale della Rete Antiviolenza del Comune di Napoli, allo scopo di condividere pratiche di intervento e metodologie e poter “parlare” un linguaggio comune sul tema della violenza.
Vittime di abusi, violenza o semplicemente portatrici di un bisogno, derivante da gravidanze precoci o da condizioni di disagio: le donne che decidono di rivolgersi allo sportello di ascolto hanno già compiuto un primo piccolo passo verso la consapevolezza e la risoluzione del problema.
La forza di denunciare è solo il preludio a uno spazio per pensare, socializzare, darsi un’occasione per dedicare del tempo a se stesse per crescere, scoprirsi, affrontare il dolore ed imparare a convivere con le esperienze fatte nel proprio percorso di vita, ma anche cercare nuove strategie per fronteggiare situazioni di dolore, violenza da cui non riescono a venir fuori.
Il cuore della metodologia di Dream Team è il percorso di ‘auto-aiuto’ che le donne intraprendono. “Dopo il primo passo della consapevolezza – continua la Presidente – cominciano a relazionarsi con gli altri e a comprendere i loro diritti. In un territorio in cui vige una politica clientelare, l’educazione al ‘diritto’ è imprescindibile per la crescita dell’individuo”.
Queste attività presuppongono un forte legame con gli enti e i soggetti del territorio, che non si sono fatti trovare impreparati davanti all’entusiasmo dell’associazione e ai problemi della comunità. Con l’aiuto del Commissariato di Polizia di Scampia, delle Associazioni e dell’Asl locale, le donne vengono “accompagnate” – un verbo usato non a caso dalla Presidente – verso l’indipendenza economica, un momento in cui si realizza una sorta di chiusura del cerchio, perché è soltanto con la consapevolezza di sé e dei propri diritti che si può essere realmente indipendenti.
In quest’ottica, trovano spazio le iniziative come il corso di cake design per sviluppare la manualità e lo spirito di gruppo; o i corsi di yoga e bioenergetica, discipline che favoriscono la crescita personale, per le quali lavorare attraverso il corpo significa influenzare la mente e avere una trasformazione profonda nell’anima che mira al rilassamento corporeo e alla ricerca del benessere psicofisico.
“Pianteremo alberi per lasciare segni sul nostro territorio”. E così, ecco che anche il gesto di piantare un fiore – per la precisione, si tratta di 3 “Cameline”, come ama chiamarle affettuosamente Patrizia Palumbo: la prima piantata di fronte Arci Scampia nell’ambito del progetto Pangea dei continenti; la seconda nell’istituto Vittorio Veneto; la terza nell’aiuola della Piazza Telematica – rappresenta simbolicamente la cura della propria anima.
Sotto la denominazione di ‘Per…corsi’, è stato attivato un corso professionalizzante di cucina di base per 12 donne. Grazie al finanziamento del Comune di Napoli e alla collaborazione con l’I.S.I.S. Vittorio Veneto Alberghiero di Scampia, le ‘lady chef’ che hanno già ricevuto attestati e divise a norma, si stanno ora attivando per fare impresa.
Ma non solo donne. Anche i bambini e gli adolescenti del territorio sono al centro delle attività dell’Associazione. La nascita della Dream Team Arciscampia, una squadra femminile di 16 adolescenti in collaborazione con la scuola di calcio Arciscampia, è la dimostrazione di come lo sport possa diventare uno strumento di inclusione sociale.
Dalla collaborazione con il Commissariato di Polizia di Scampia è nata, invece, “La Stanza di Alice”, un luogo dedicato all’accoglienza di minori vittime di violenza assistita e subita, un luogo gioioso lontano dagli uffici operativi, dove il gioco e la fantasia siano un momento di distacco, seppur per poche ore, dalla cruda realtà del loro vivere quotidiano. E anche nelle scuole primarie e secondarie Dream Team ha trovato un canale di inserimento, per instillare l’educazione ai sentimenti tra le giovani generazioni del territorio.
“Dalle donne la forza delle donne”. È in questo motto che si sostanzia l’impegno di una squadra fatta di socie ordinarie, educatrici, assistenti legali, psicologhe, sociologhe, counselor vittimologiche, grafologhe, mediatrici culturali, docenti. Tutte animate da un’unica vocazione: collaborare a servizio di un territorio che chiede riscatto.
Giulia Favignano